Vogliamo raccontarti la nostra storia
Abbiamo deciso di raccontarti la nostra storia perché quello che siamo oggi è l’insieme di ogni istante dedicato a darsi da fare per realizzare sogni e progetti.
La storia e i ricordi degli inizi, per noi, sono importanti e preziosi per continuare a crescere sempre, con entusiasmo e nella giusta direzione.
Gli inizi
Nel ristorante di famiglia di Giorgio, a Cingoli, si preparava la crescia da mettere nel cestino del pane. Il cestino si portava a tavola con cura e attenzione, un pasto accompagnato da buoni prodotti da forno ha sempre una marcia in più. Questa è una consapevolezza, una certezza fondamentale.
Giorgio
Non molti anni fa Giorgio, eccellente cuoco, inizia a coltivare un’idea. Sempre curioso, sempre preciso e sempre determinato a sperimentare cose nuove inizia a utilizzare le pause di lavoro per impastare una crescia con la sua ricetta. Giorgio investe il suo tempo libero lavorando per il suo sogno.
All’inizio non dispone di una macchina industriale per raffreddare le cresce e succede che, in perfetta simbiosi con le sue fragranti creazioni, Giorgio si mette a riposare insieme a loro: le cresce appena sfornate si raffreddano naturalmente all’aria e intanto Giorgio approfitta per dormire e riposare qualche ora. Al tempo dunque, prima di imbustare le cresce appena sfornate, bisognava attendere ma si sa, quando si crede in qualcosa la voglia di fare, la pazienza e le forze si moltiplicano. Giorgio sperimenta e produce senza sosta dando forma non semplicemente a delle cresce ma dando forma a un sogno.
A questo punto una doverosa digressione: Angelo Bolletta, il papà di Giorgio, originario di un paesetto vicino Cingoli è sempre stato legato al suo territorio.
Negli anni ‘50 Angelo lavora moltissimo all’estero, curioso e avido di vedere il mondo porta a Cingoli quello che ha visto fuori e che pensa possa funzionare a casa sua. Una vera e propria sfida! E infatti buon sangue non mente perché Giorgio ama allo stesso modo la sua terra, la Bolla nasce proprio da questo mix di radici e passione. Ed è così che, in quegli anni, Giorgio impasta la crescia con la sua speciale ricetta nell’area pizzeria, il servizio è finito e ha a disposizione quello spazio per lavorare. Giorgio prende poi una macchina sottovuoto per confezionare la crescia e inizia a proporla in conto vendita ai supermercati di Cingoli e comuni limitrofi.
Un bellissimo ricordo: il primo fan della crescia di Giorgio è stato suo nipote, il piccolo Sebastian, che all’epoca aveva un anno e mezzo, e correva sempre dallo zio a prendere un pezzo di crescia appena sfornata. Ogni giorno il primo boccone era il suo perché i bimbi di cose buone e genuine se ne intendono!
2016 – gennaio
Giorgio e Tatiana sono fuori per il week-end e i supermercati iniziano a chiamare, la crescia messa in vendita è sparita! L’hanno comprata, l’hanno provata e l’hanno ricomprata. i 50 pezzi di crescia sfornati da Giorgio nel tempo libero sono stati decisamente apprezzati.
Giorgio e Tatiana decidono di tornare subito a casa perché qualcosa è cambiato, qualcosa si è mosso. Ci hanno creduto e il progetto ha iniziato a prendere concretamente il via, un ottimo segnale.
Rientrano dunque prima del previsto e Giorgio si mette all’opera. Ogni giorno, appena il ristorante chiude e il forno dell’area pizzeria si libera Giorgio inizia.
Tatiana
Tatiana frequenta l’Istituto alberghiero anche se la sua passione è lo studio delle lingue. Curiosa, socievole e intraprendente sin da giovanissima lavora e, a 16 anni, fa la sua prima stagione estiva a Numana. Tatiana fa esperienze anche come cameriera e barista. Fino a 32 anni lavora nel mondo della moda nell’azienda di famiglia ricoprendo varie posizioni: commessa, magazzino, amministrazione e ufficio stile. Nel 2014 si trova nella situazione di dover prendere in mano la gestione di aspetti importantissimi dell’azienda, la vita la mette di fronte a diverse responsabilità.
Tatiana lavora e osserva il lavoro degli altri, impara e fa tesoro di ciò che vede e in questo periodo sviluppa le sue peculiari idee a livello gestionale e organizzativo.
C’è inoltre una persona determinante in questa storia, Giulio Zaffrani, il papà di Tatiana.
Giulio ha un ruolo cruciale in tutta la storia. Lui dice a Tatiana e Giorgio:
“Ragazzi, buttatevi, è tremendo vivere con il rimpianto di non averci provato”.
Lui in effetti anni fa si lanciò in un progetto ambizioso, senza una lira, con 4 figlie e un’azienda ereditata da suo papà (il nonno di Tatiana) con moltissimi debiti.
Tutti gli davano del pazzo incosciente e in effetti per qualche anno ha mangiato solo scatolette di tonno e pane. Mentre il corpo si nutriva frugalmente lo spirito si nutriva di voglia di farcela , con il tempo è riuscito a costruire un’azienda molto grande.
Giulio ha dato, e dà ancora adesso, un grande supporto a tutta la truppa, è un consigliere prezioso (a tutte le ore del giorno e della notte). Un grande imprenditore con quel pizzico di incoscienza che a Tatiana e Giorgio è servito per rendere la ricetta davvero completa!
2011 – piccolo flashback
Giorgio e Tatiana sono molto giovani: 26 e 29 anni. Giorgio, parlando dei loro progetti, un giorno dice a Tatiana:
“Chi non semina non raccoglie, noi stiamo seminando”.
Capita poi che Giorgio deve partire alla volta di Milano per questioni di lavoro. Tatiana qualche giorno prima della partenza entra in un negozio e vede una shopper che riporta proprio il proverbio citato da Giorgio: chi non semina non raccoglie. Prende la shopper e la mette di nascosto nella valigia di Giorgio per fargli una sorpresa, un modo per dirgli che, insieme, ce la possono fare!
2016 – agosto
Tatiana dedica tutte le sue ferie per aiutare Giorgio ad imbustare le cresce da vendere ai supermercati. Sin dall’inizio a credere in questo sogno e a darsi da fare per realizzarlo ci sono stati due cuori che battevano all’unisono.
Le esperienze di Giorgio e Tatiana, umane e professionali, sono tutte servite a far andare avanti questo progetto che continua ad evolversi con questa voglia strutturale di fare e soprattutto di fare bene.
Giorgio e Tatiana conoscono poi, tramite un amico comune, Fabio che si innamora del progetto, investe tempo e denaro e diventa responsabile la loro figura commerciale di riferimento.
I sogni che profumano di buono coinvolgono magicamente altre persone…

Il primo cliente l’occasione colta al volo
Un famoso discount della GDO prende contatti con Giorgio e gli fa capire chiaramente che se c’è un progetto implementato con un piccolo laboratorio in grado di garantire forniture di prodotti le sue cresce possono tranquillamente essere lasciate in assortimento. Ed ecco il primo importante cliente!
La svolta
Tatiana lascia il suo lavoro per aiutare Giorgio. Tatiana e Giorgio hanno 30 e 35 anni e decidono che questo è il momento, ora o mai più! Si guardano e si si dicono: “Se dobbiamo portare avanti il nostro progetto facciamolo ora!”
Più di 2 anni di lavoro a testa bassa senza entrate e senza stipendi utilizzando le liquidazione dei vecchi lavori e reinvestendo subito i primi soldi per crescere e fare sempre meglio.
2016 – dicembre
Giorgio e Tatiana sono coscienti che i sogni non sono per i pigri, ci vuole grinta, pazienza, bisogna agire e fare squadra. La caratteristica fondamentale, per gli ingredienti della crescia e per le persone che appartengono a un team di lavoro, è la medesima: la genuinità. Con concretezza e con gioia tutt’oggi vanno avanti con questa forte e preziosa consapevolezza.
E così, nel dicembre del 2016, una tappa importantissima: la produzione e gli uffici si trasferiscono nello stabile dove attualmente viene prodotta la crescia.
2017 – gennaio
Nel 2017, a gennaio, nasce l’azienda. Ecco che si inizia a fatturare come La Bolla, la produzione e tutto il resto viene integrato.
All’inizio si lavora dal lunedì al giovedì e il venerdì viene impiegato per riordinare e pulire perché non ci sono moltissimi ordini.
Continua l’impegno e si susseguono anche tanti incontri fortunati, il prodotto viene centralizzato in modo tale che i clienti stessi si occupano in autonomia di distribuirlo.
Come nascono i valori e l’organizzazione de La Bolla
Giorgio, dall’indole estremamente pratica e dall’animo gentile, ha sempre respirato l’aria della ristorazione. Ha vissuto anche ambienti lavorativi un po’ pesanti e gli è capitato di lavorare in cucine in cui erano presenti situazioni di forte stress, situazioni da cui voleva allontanarsi. Anche Tatiana nelle sue esperienze professionali riguardanti la ristorazione aveva visto e vissuto pressioni e tante tensioni. Entrambi detestano gli ambienti lavorativi in cui non c’è rispetto e amore per ciò che si fa e per le persone con cui si interagisce. La tensione e la rabbia, oltre che sgradevoli, sono tutt’altro che funzionali.
E siccome sia Giorgio che Tatiana sono sognatori concreti stilano una carta etica in coerenza con la mission e la visione aziendale.
Siamo inseriti in una cultura della produttività spesso schiacciante che ci soffoca e ci svilisce. Per avere la misura delle cose è sempre utile fare un passo indietro per vedere con lucidità il quadro generale; è sempre molto utile ripensare alle esperienze pregresse, questo aiuta a unire i puntini e vedere quella figura che da vicino avevi oramai completamente perso di vista.
I processi vanno standardizzati e tutto va scritto così rimane una traccia, uno storico, è utile anche poter delegare per dividere il lavoro e organizzarsi al meglio. Tatiana conosce molto bene i vantaggi e i risultati di un tale assetto lavorativo. Per questo organizza tutti i progetti, crea protocolli, compila libri di consegna ad hoc. Si deve a lei la struttura organizzativa per lavorare efficientemente con la distribuzione.
Giorgio, concreto e determinato, porta avanti il prodotto che porta il suo nome, anzi il suo soprannome. Una delle ragioni per cui la crescia si chiama La Bolla è perchè non è altro che il soprannome di Giorgio Bolletta. La seconda ragione è che la bolla è un rimando alle bolle della crescia, l’alveolatura che la rende così leggera e digeribile.
Nell’azienda ogni risorsa ha un suo compito e un suo valore.
“Continuiamo a fare del nostro meglio perché l’azienda è piccola per ora, ma è grande per quello che sogniamo!”
Ti diciamo un’ultima cosa
Ora che abbiamo condiviso con te i nostri inizi, sogni, progetti e aneddoti ci piace pensare che quando riscaldi la crescia La Bolla, dopo una giornata pesante di lavoro o magari mentre aspetti persone a te care per cena, ti ritagli un momento di calma.
Prova a pensare a quali sono i tuoi sogni, concentrati su cosa ti rende felice. Ecco che il profumo della crescia calda e fragrante ti avvolge.
Lo stomaco inizia a brontolare, pregusti il primo boccone e questo, fidati, è il momento per iniziare a saziare non solo la pancia ma anche i tuoi sogni.
A Giorgio è successo proprio così, Tatiana e molti altri ci hanno creduto e hanno nutrito questo progetto…ed eccoci qui!
P.S. La shopper “Chi non semina, non raccoglie” è, ancora oggi, appesa nell’ufficio di Giorgio.
